Sport e Bellezza: Intervista a Jury Chechi

Sport e bellezza: intervista a Jury Chechi

Medaglia d’oro alle olimpiadi di Atlanta 1996, porta bandiera per l’Italia e medaglia di bronzo ad Atene 2004. Noto ai più come “Il Signore degli Anelli”, Juri Chechi è un’icona (se non L’Icona) dello sport italiano. I suoi esercizi agli anelli sono passati alla storia per essere un manifesto di armonia, un inno alla bellezza nel movimento, un concentrato di passione, sacrificio e motivazione. Oggi Juri è un padre, un imprenditore, un cronista televisivo, un personaggio istrionico, positivo e ispirante. Di recente abbiamo avuto l’occasione di incontrarlo dal vivo durante un evento UNIQA ed abbiamo approfittato per conoscerlo meglio.

Jury, ti va di raccontarci di cosa ti occupi oggi?

Cerco di fare delle cose che un pochino ancora mi piacciono. Ho la consapevolezza di aver raggiunto il mio sogno, il mio obiettivo e quindi cerco di ripropormi in cose diverse, ma che mi diano un po’ di soddisfazione. Mi dicono che faccio l’imprenditore: mi occupo di comunicazione, ho un Academy che si occupa di formazione di tecnici del fitness, ho un meraviglioso agriturismo nelle Marche e tante altre cose.  Una delle cose che mi piace più fare è quello di far capire quanto è importante fare le cose con passione, con competenza, con piacere, perché questo ti fa sentire più bello dentro e fuori.

Tu hai vinto tanto e alcune tue vittorie sono pezzi di storia dello sport italiano. Ci racconti anche che cosa succede quando non si vince?

Per me è tremendo. Io ho sempre gareggiato per vincere. E ce l’ho messa sempre tutta. Alcune volte, anzi molte volte non ci sono riuscito e ho capito che non mi piaceva. E allora la cosa che ho dovuto fare, per rispondere alla tua domanda, è stato provare a cambiare qualcosa.  Molte volte ho dovuto cambiare qualcosa che non volevo cambiare. Continuavo ad andare avanti per quella strada che secondo me era giusta perché ero nella mia zona di confort: facevo quella cosa perché avevo paura di cambiare. E invece molte volte è il cambiamento che ti dà grande opportunità. Certo, magari devi accettare di cambiare e fare cose che non ti fanno piacere, ma quel cambiamento ti permette di fare cose giuste per poi vincere

Hai vinto di tutto, dagli Europei ai Mondiali, fino alle Olimpiadi. Quanto è importante essere determinato e focalizzato sull’obiettivo da raggiungere?

Ovviamente è molto importante. Sono convinto che la determinazione non renda le cose più facili ma le renda possibili. Questa è una grande differenza. Certamente devi essere motivato. Alcune volte delle motivazioni forti ti arrivano in maniera quasi automatica in maniera involontaria, vengono dall’esterno. La parte complessa è quando la motivazione manca, perché poi c’è la quotidianità, la routine e alcune volte le motivazioni mancano: è lì che si fa la differenza. È lì che devi cercarle trovarle inventarti anche delle motivazioni. La differenza la puoi fare solo tu. C’è stato un momento molto preciso per capire quanto è importante le motivazioni nella mia carriera sportiva ed è stato prima delle ultime Olimpiadi che ho fatto ad Atene nel 2004. Non so se vi ricordate, ma ha avuto un infortunio importante e avevo dovuto prendere una lunga pausa dall’allenamento. È stata un’avventura abbastanza complessa, però alla fine sono riuscito a ricominciare ad allenarmi e a fare la preparazione.

 “Sono convinto che la determinazione non renda le cose più facili ma le renda possibili”


Ci fu un giorno poco prima delle Olimpiadi in cui le cose in palestra andavano veramente male. Ero in ritiro con la squadra nazionale e le cose andavano talmente male che una sera decisi di tornare in albergo, rifare la valigia e tornare a casa perché non ne avevo più la motivazione. Era troppo difficile, sentivo troppo dolore al braccio infortunato, insomma stavo mollando. In albergo mi ricordo proprio di aver preparato la valigia riprendendo le cose dall’armadio con l’idea di scendere l’indomani a colazione per comunicare la mia rinuncia e ripartire. Quella notte non dormii molto bene perché ero dispiaciuto per questa mia decisione.  Al mattino mi alzai e,mi ricordo come se fosse adesso, l’immagine della valigia pronta.

La guardai e mi dissi: “E riapri sta valigia!”

Mi sono detto riapri questa valigia E così ho fatto. Ho rimesso le cose esattamente alloro posto nell’armadio e ho deciso di restare.

“Non so come ho fatto a trovare la motivazione per restare in quel momento, non ne ho idea. Ma la cosa che so è che si può fare.”

Ognuno di noi ha la capacità con i suoi tempi con i suoi modi di trovare quella motivazione che ti fa riaprire la valigia. È lì che fare la differenza non è facile, ma la differenza la fai la fai sempre tu.

Tu hai sempre fatto uno sport in cui la prestazione è individuale, ma c’è un grande gioco di squadra nella preparazione. Ci racconti quanto è importante il gioco di squadra?

Sì, nonostante il mio possa sembrare, e in fondo lo è, uno sport individuale, c’è però molto lavoro di squadra dietro. Un lavoro senza il quale non sarei mai riuscito arrivare a performare quel minuto agli anelli e che era la conclusione di un percorso lunghissimo. Nella mia squadra c’era il capo allenatore Bruno che era quello che tirava un po’ le fila e che doveva coordinare tutte le attività pianificabili e la strategia della nostra squadra. Ci siamo confrontati molto sulle strategie, sulle gare da fare, il tipo di esercizio il tipo di allenamento. E alcune volte nella fase di programmazione non eravamo d’accordo su sulle strade da percorrere, sul programma per raggiungere l’obiettivo. Ci siamo Confrontati. Ma alla fine io ho sempre fatto quello che dicevano Bruno e il mio staff. 

Qualcuno potrebbe dire che sono stato sciocco, non lo so, io avevo bisogno di non avere nessun dubbio che la mia squadra conoscesse il percorso per raggiungere l’obiettivo; dovevo dare totale fiducia, avevo bisogno di questo e infatti ho dato totale fiducia. 

Potevo fare di più? Forse sì, forse no. Ridarei mille volte totale fiducia alla mia squadra perché abbiamo fatto errori, ma con quegli errori siamo arrivati a raggiungere obiettivi. Quindi ringrazio sempre la mia squadra perché ho dato fiducia a loro e me l’hanno ripagata con dei risultati che ho raggiunto. Se oggi sono qui a raccontarvi una storia di successo è grazie anche al lavoro di squadra.

Lo sport in cui sei stato un campione è la ricerca massima dell’armonia nei movimenti del corpo, la ricerca di una continua bellezza, perfetta nel gesto. Cos’è per te la bellezza?

Credo che la bellezza sia un concetto molto completo, un equilibrio tra interiore ed esteriore. Se uno non si piace dentro, difficilmente poi si piace anche un pochino fuori. Una persona si può sentire bella se sta bene nel suo insieme, se quando si alza la mattina sta bene dentro. Questo è un equilibrio che non è facile da trovare ma si può trovare, partendo ovviamente dalla cura estetica, e lavorando anche molto sulla parte della bellezza interiore.
“Fare le cose che ti fanno piacere e che ti appassionano non è sempre semplice, ma dobbiamo fare il possibile affinché questo accada”

Rispettare il proprio corpo, curarlo, fare un po’ di attività fisica, cercare di dare quegli strumenti al proprio corpo per sentirsi bene, quindi sentirsi belli. Io la penso così, poi certo, se oltre il fatto di sentirmi bene dentro fossi come Brad Pitt sarei anche più contento! 

L’equilibrio è importante per sentirsi belli.

Qual è il consiglio che ti senti di dare a chi ci legge. Come si può provare a cercare equilibrio?

Non credo ci sia una formula precisa. Non credo di possa dire “Se fai questo e questo trovi l’equilibrio”. Io credo che ognuno di noi abbia la capacità e la consapevolezza di capire e sapere quello che è meglio per noi stessi. Soltanto a volte siamo un po’ un po’ pigri o forse con poco coraggio. Certe volte tentenniamo piuttosto che fare quelle cose che sappiamo sono utili e importanti per trovare questo equilibrio. Ecco, il mio consiglio è quello di provarci sempre. Questo secondo me aiuta molto perché poi la parte estetica va curata con attenzione con trattamenti cosmetici e con il supporto di professionisti della bellezza. Però se non si parte dall’altro aspetto si perde qualcosa importante. 

Quindi cercate il vostro equilibrio e se lo avete trovato bene; se non lo trovate non abbiate timore e cercate Il coraggio e la determinazione di cambiare qualcosa. Anche se lì per lì fa un po’ paura, forse con quel cambiamento potete trovare la vostra armonia.

Quali sogni hai realizzato e quali sogni hai ancora?

Ho vari sogni e obiettivi e non sempre li raggiungo. Ma la cosa che mi fa sentire davvero bene è provarci fino in fondo, sempre. Ecco, la determinazione, di provarci con tutto me stesso mi rende più forte. Anche perché poi pensando così spesso li raggiungo. Magari ci metto un po’ più di tempo, però alla fine arrivo dove volevo. Oggi credo che il mio obiettivo principale sia vivere la vita senza rimpianti, e per ora ci sto riuscendo.

 

Grazie Juri, è stato un vero piacere. A presto!

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