Trascorri ogni giorno diverse ore davanti al pc e ti sembra che la pelle del tuo viso sia improvvisamente invecchiata? Qualcuno potrebbe affermare che sia colpa delle luci blu emesse da PC, smartphone e schermi LED.
Ma è davvero questa la verità?
COS’È LA LUCE BLU E CHE DANNI PROVOCA?
LA LUCE BLU INVECCHIA DAVVERO LA PELLE?
COME LIMITARE I DANNI ALLA LUCE BLU SULLA PELLE
Ultimamente non si fa altro che parlarne. Da quando la pandemia di Covid ci ha costretti a trascorrere più tempo in casa, incentivando lo smart working e favorendo i passatempi digitali al contatto con il mondo esterno, diversi studi si sono concentrati sugli effetti negativi della luce blu artificiale sulla pelle.
Considerando che questa è una forma di radiazione elettromagnetica (come lo sono i raggi UV), si è diffusa allora la convinzione che, in una società completamente interconnessa, l’utilizzo prolungato dei dispositivi elettronici sia una delle cause dell’invecchiamento cutaneo e di tutte le sue conseguenze.
Questo significa quindi che ogni minuto che trascorriamo di fronte agli schermi può renderci più vecchi? Per fortuna no!
Se è vero che la luce blu emessa dal sole può realmente compromettere la bellezza della pelle a lungo andare, quella prodotta artificialmente non è affatto così potente e deleteria. Eppure, anche questo fenomeno non è da sottovalutare. Non solo per la salute della pelle ma, soprattutto, per quella dell’organismo in generale.
Ma cos’è veramente la luce blu e in che modo agisce sul nostro corpo? Ecco tutto quello che dovresti sapere al riguardo e le strategie che puoi adottare per proteggerti se, per lavoro o per diletto, finisci per trascorrere tante ore a contatto con questa luce.
COS’È LA LUCE BLU E CHE DANNI PROVOCA?
La luce blu è una forma di radiazione elettromagnetica, nello spettro della luce visibile all’occhio umano, che presenta caratteristiche differenti dalle radiazioni UVA e UVB (che appartengono invece allo spettro della luce non visibile).
Sebbene sia generalmente associata ai dispositivi luminosi digitali che fanno parte della nostra quotidianità, come cellulari, lampade fluorescenti e LED, devi sapere che la principale e più potente fonte di emissione di luce blu rimane quella solare.
Nella banda dello spettro visibile della luce prodotta dal sole, è infatti quella che contiene più energia (tra i 380 e i 500 NM) e pertanto può contribuire all’invecchiamento della nostra pelle in caso di esposizione prolungata.
Seppur con effetti differenti, anche la luce blu può condurre alla comparsa di inestetismi come:
- aumento dello stress ossidativo da parte dei radicali liberi,
- accelerazione dell’invecchiamento cutaneo,
- comparsa di rughe, macchie, ispessimento della pelle e opacità.
Non solo. Ciò a cui dovremmo prestare maggiore attenzione sono gli effetti della luce blu sugli occhi, sull’umore e sul sonno.
Ti è mai capitato di sentire gli occhi secchi e la vista annebbiata dopo molte ore trascorse davanti al pc o al cellulare? L’emissione di luce blu artificiale da parte degli schermi LED può infatti causare irritazione agli occhi e affaticamento alla vista, conducendo a un progressivo danneggiamento della retina.
Inoltre, se malumore, mal di testa e insonnia si fanno spesso sentire dopo molte ore di lavoro al PC, la colpa potrebbe parzialmente essere della luce blu degli schermi.
Questo tipo di luce, infatti, è in grado di alterare i ritmi del sonno e della veglia influendo sui ritmi circadiani. Ciò avviene a causa dell’inibizione della melatonina, dal momento che l’organismo percepisce la luce blu come quella diurna. Stare davanti allo schermo fino a tardi o dormire con il PC acceso può quindi mandare in confusione il corpo e influire negativamente sull’umore e sul sonno.
Questo meccanismo si rivela deleterio anche per la pelle, che regola in base ai ritmi circadiani le sue funzioni. Se dopo diverse notti insonni inizi a vedere la tua pelle sempre più spenta e atona, allora la colpa potrebbe essere anche della luce blu e dello squilibrio che questa alla lunga provoca sul meccanismo della melatonina.
LA LUCE BLU INVECCHIA DAVVERO LA PELLE?
Anche se gli studi sul rapporto tra luce blu e pelle sono ancora in corso, non mancano già (soprattutto sul web) notizie allarmanti in merito alla pericolosità del fenomeno. Come avviene in tutti i casi che riguardano la nostra salute, però, è necessario andare un po’ più in profondità prima di affermare con convinzione che la luce blu fa invecchiare la pelle.
In base agli studi scientifici condotti finora, l’irradiazione della luce blu emessa dai dispositivi domestici è nettamente inferiore rispetto a quella emessa dal sole. É stato dimostrato che nella dose giornaliera di esposizione alla luce blu, la fonte artificiale (led e dispositivi elettronici) corrisponde a meno dell’1% del totale.
Non solo, la luce emanata dagli schermi è anche meno potente di quella solare. Di conseguenza, gli effetti dell’esposizione alla luce artificiale non possono essere uguali a quelli prodotti dall’esposizione al sole.
Eppure, non dovresti sottovalutare i rischi dell’esposizione prolungata alla luce blu artificiale. Come emerso da uno studio sull’effetto della luce blu sulla pelle,
“L’irradiazione efficace per condurre all’invecchiamento e allo stress ossidativo emessa dal sole e dai diversi dispositivi di luce artificiale, calcolata per un lavoratore d’ufficio, mostra che il contributo di fonti diverse dal sole è inferiore all’1%. Nonostante la bassa irradiazione effettiva emessa dai dispositivi elettronici e dalla luce artificiale rispetto alla radiazione solare, che potrebbe indurre a pensare che i dispositivi artificiali non abbiano alcun effetto fotodanneggiante, dobbiamo considerare che le risposte della pelle sono una conseguenza dell’integrazione di tutta l’esposizione quotidiana alla luce e di tutte le fonti di radiazione. Le luci blu sono potenzialmente dannose per la nostra pelle a lungo termine.”
Mentre l’irradiazione solare, quindi, contribuisce ad accelerare l’invecchiamento cutaneo, favorire la produzione di radicali liberi in eccesso e incrementare lo stress ossidativo, l’eccessiva esposizione alla luce blu artificiale ha un impatto davvero minimo su questi processi. Per dirla in maniera molto semplice, la luce blu artificiale influisce per circa l’1% del danno provocato dalla luce blu in generale alla pelle.
COME LIMITARE I DANNI ALLA LUCE BLU SULLA PELLE
Invitarti a indossare una crema solare con SPF anche in casa non è una buona idea, così come quella di disconnetterti da tutti i dispositivi. Per esigenze professionali e sociali, infatti, non possiamo più fare a meno di trascorrere la media di 8-9 ore a contatto con la luce blu artificiale. Puoi però limitare la tua esposizione a questo tipo di luce spegnendo i dispositivi dopo il lavoro e “indossando” precauzioni adeguate per tutto il corpo.
Prima di tutto, può essere utile applicare un filtro luce blu sulle lenti degli occhiali (se li indossi) per salvaguardare la vista. Impostare la modalità Notte, che rende lo schermo di una tonalità più calda, può invece preservare anche la salute della pelle.
Non mancano, poi, i trattamenti cosmetici mirati per la pelle che fungono sia da preventivi che soluzioni urto. È il caso degli antiossidanti come UNIQA Vitamina E.
Il trattamento monodose Vitamina E contiene tocoferolo puro in alte concentrazioni e agisce come un potente antiossidante in grado di contrastare lo stress ossidativo causato dai radicali liberi in eccesso.
La sua formula lenitiva si rivela un toccasana in tutte quelle condizioni in cui lo stress può compromettere la bellezza e la salute della pelle. In un solo gesto, è quindi in grado di proteggere, nutrire e idratare regalando alla pelle un piacevole effetto vellutato.
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