Come ogni settore che si rispetti, anche quello della cosmesi è soggetto a mode e tendenze. Così, da un po’ di tempo, il trend della Clean Beauty ha guadagnato parecchia popolarità tra i beauty addicted, tanto da spingere alcuni brand cosmetici a modificare le politiche commerciali ed alcune strategie di produzione.
Ma cos’è davvero la Clean Beauty e cosa comporta la sua diffusione?
Sia che tu sappia già tutto sull’argomento, sia che tu non ne abbia mai sentito parlare, in questo articolo ci immergeremo in un analisi della Clean Beauty e proveremo ad approfondire gli aspetti positivi e quelli più critici.
Clean Beauty: di cosa si tratta?
Clean Beauty: a tutto marketing?
La filosofia “Clean” di UNIQA
Clean Beauty: di cosa si tratta?
La Clean Beauty è una forte tendenza nella cosmesi attuale. L’idea di fondo è suscitare maggiore consapevolezza nei consumatori stimolando una riflessione sulla composizione dei prodotti che applichiamo sulla nostra pelle.
Volendo semplificare il concetto, la Clean Beauty si propone di eliminare dai cosmetici sostanze ritenute nocive, sostituendole con ingredienti di origine naturale “pulita” e a basso impatto ambientale. Inoltre, questo fenomeno punta alla trasparenza, sia nella selezione degli ingredienti che nella comunicazione con il consumatore.
In definitiva la Clean Beauty vorrebbe rappresentare un cambiamento culturale e di approccio all’acquisto. Il fenomeno si basa molto sul concetto di “senza” e tende a privilegiare prodotti che riportano in etichetta il minor numero di ingredienti possibile.
Sebbene da questo punto di vista sembrano emergere molti aspetti positivi, analizzando più a fondo la questione ci rendiamo conto che la Clean Beauty non è, e non potrà mai essere, una formula universale. La sua definizione, così come i suoi principi, possono infatti variare sensibilmente, creando un terreno in cui la chiarezza è tanto ambita quanto sfuggente.
Quando parliamo di “bellezza pulita”, infatti, dovremmo innanzitutto chiederci: cosa rende davvero “clean” un prodotto della cosmesi? È questa la domanda centrale che ogni sostenitore della Clean Beauty dovrebbe porsi, consapevole del fatto che la risposta può essere soggettiva, influenzata dalle convinzioni personali e dalle aspettative di ognuno.
Scopriamo quindi più da vicino tutti i retroscena di questo fenomeno in forte ascesa.
Clean Beauty: a tutto marketing?
Il fenomeno della Clean Beauty ha fatto vibrare le corde del marketing cosmetico, creando un terreno fertile per un nuovo approccio verso la bellezza che mira a essere etico e sostenibile.
Tuttavia, l’evoluzione di questo movimento non è solamente lo stimolo ad una transizione che coinvolge i prodotti che applichiamo sulla nostra pelle, ma soprattutto il punto di partenza di una metamorfosi nelle strategie di marketing adottate dai brand.
Il cuore della questione risiede nella promessa di purezza e nella consapevolezza ambientale. Questi ideali sono sposati dai brand attraverso le campagne di marketing e la realizzazione di packaging in cui si evidenzia l’assenza di alcuni ingredienti. Tuttavia non esiste una definizione legale delle caratteristiche che un prodotto dovrebbe avere per poter essere considerato “clean” e questo lascia aperte le porte a qualsiasi tipo di comunicazione e tentativo di “clean washing”.
Per questo motivo, molte persone ritengono che il fenomeno abbia rapidamente assunto i connotati di nuova strategia di marketing orientata alla vendita.
Infatti, ciò che emerge dalla narrazione comune è l’uso della paura come leva persuasiva. Sfruttando la preoccupazione per la salute dei consumatori (come si fa nel caso dei conservanti su cui abbiamo pubblicato un approfondimento che puoi leggere qui: cosmetici senza conservanti) si vuole suggerire che i prodotti “Clean” siano intrinsecamente più sicuri e che, pertanto, rappresentano la scelta migliore per la salute.
In questa narrazione alcuni ingredienti come siliconi, parabeni e derivati del petrolio, vengono fatti passare per pericolosi, sorvolando in primis sul fatto che nessun cosmetico può essere messo in commercio se non rispetta norme rigorose di sicurezza imposte dalla legge. La realtà, infatti, è che se l’efficacia delle formulazioni non è obbligatoria per legge, la sicurezza è senz’altro un fattore su cui la legge non transige.
Possiamo quindi concludere che il concetto che i prodotti “clean” siano sicuri per la nostra salute non trova alcun fondamento scientifico. Al contrario, basta approfondire un po’ per scoprire che nella gran parte dei casi i conservanti e altri ingredienti sconsigliati da questo trend sono assolutamente necessari per garantire sicurezza dei cosmetici.
Non è un caso che dermatologi e medici continuino a consigliare prodotti contenenti ingredienti che la Clean Beauty potrebbe considerare “a rischio”. Tali ingredienti hanno dimostrato la loro efficacia nel tempo, e la loro sicurezza è supportata da numerose ricerche scientifiche pubblicate e aggiornate regolarmente dalla comunità scientifica.
Infine, alcuni fan della Clean Beauty sostengono che eliminare un gran numero di ingredienti e preferire quelli “naturali” a quelli più “complessi” potrebbe garantire alla pelle benefici ancora maggiori. Tutavia la complessità non sempre equivale a nocività e questa semplificazione potrebbe non essere la panacea che ci si aspetta.
La filosofia “Clean” di UNIQA
In UNIQA crediamo nell’importanza di offrire prodotti che siano sicuri ed efficaci. Non ci affidiamo a claim di marketing ambigui, ma puntiamo a una comunicazione realmente trasparente, sincera… o meglio, pulita.
La sostenibilità è da sempre in cima ai nostri obiettivi, così come la sicurezza e l’attenzione per il benessere della tua pelle. Per questo motivo, andiamo oltre gli slogan e le mode e ci affidiamo a un team scientifico di eccellenza per la formulazione dei nostri prodotti.
Siamo dell’idea che non sempre “meno è meglio” e non demonizziamo l’uso di ingredienti di origine sintetica, purché sicuri e approvati dalla legge. Al tempo stesso, facciamo il massimo per tutelare la salute dei consumatori e offriamo soluzioni per ridurre lo spreco di prodotti, l’uso di conservanti e di plastica nei packaging.
Nascono così i cosmetici monodose di UNIQA: funzionali e pratici, contengono l’esatta quantità di prodotto da utilizzare ad ogni applicazione, le capsule sono biodegradabili (nel caso delle vitamine e dei booster) o possono essere interamente riciclate (come nel caso delle linee UNIQA Hyaluronic e UNIQA Night).
Scopri tutti i trattamenti pensati per il massimo benessere della tua pelle su Boutiqueuniqa.com e regalati una skincare efficace e sicura.